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Comunicato Stampa FERA n. 35 - 25 ottobre 2023

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ultima modifica 26/10/2023 08:09

PROFICUO E RICCO DI CONTENUTI E PROPOSTE L’INCONTRO TRA IL PRESIDENTE DI ABI, ANTONIO PATUELLI, E IL CONSIGLIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI FERRARA E RAVENNA

Comunicato Stampa FERA n. 35 - 25 ottobre 2023

Foto dell'incontro con Patuelli, 25 ottobre 2023

 

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<Pur con tutte le problematiche di questo periodo non dobbiamo abbatterci perché in Emilia Romagna abbiamo chances importanti di sviluppo se decidiamo di utilizzare le potenzialità che abbiamo: primi tra tutti il Porto di Ravenna e il collegamento con Ferrara che ci apre la porta per il Nord Est dell’Italia e dell’Europa. Il raddoppio della linea ferroviaria Ferrara-Ravenna è un progetto facile che va fatto subito>. Lo ha detto Antonio Patuelli, Presidente del Gruppo La Cassa di Ravenna a conclusione dell’incontro di questa mattina (25 ottobre) con il Consiglio della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, presente al gran completo. L’introduzione è stata del Presidente della Camera di Commercio Giorgio Guberti, che ha ringraziato il Presidente Patuelli per l’intervento ed ha tra l’altro ribadito <l’esigenza di approvare la Zona Logistica Semplificata, che consentirebbe semplificazione burocratica, contributi e sgravi fiscali portando al territorio, secondo una proiezione Prometeia e Unioncamere una crescita importante del Pil, delle esportazioni e degli investimenti sull’esempio di quanto già successo per la Regione Veneto>. Poi ha preso la parola Patuelli che ha scattato una fotografia dell’economia nazionale e locale: <Veniamo _ ha ricordato _ da 15 anni di estreme crisi di ogni tipo, finanziarie, pandemiche e belliche che oltre agli effetti drammatici di carattere umanitario portano un acutizzarsi dei problemi economici cronici nel nostro paese. Viviamo appesantiti da uno zaino sempre più pesante: il debito pubblico che cresce in Italia ogni anno ininterrottamente dal 1967. Finchè questa massa enorme era pagata con tassi minimi, il costo era più sopportabile: ma la pandemia ha portato una ulteriore crescita forte del debito e l’inflazione poi ne ha aumentato il peso>. Questo nonostante due fattori importanti, ricorda Patuelli: <Senza l’euro non avremmo tassi del 4% ma valori molto più alti, come insegna la doppia cifra dei tassi dopo la crisi del ‘73 e l’andamento dal 1861 al 2000 della lira: il punto più basso del tasso, togliendo le fasi belliche, era stato del 3,5%, il più alto del 19,5%. Inoltre abbiamo un tasso della BCE che è più basso di quello di Stati Uniti, Gran Bretagna ed Europa non comunitaria. Nonostante questo, il nostro debito pubblico che è tra i più alti, è un handicap con cui le imprese italiane sono costrette a combattere>. Di qui la via per alleggerire il peso che grava sull’Italia: <Sono d’accordo _ ha detto Patuelli _ con le privatizzazioni a patto che i proventi vadano in conto capitale. Il principio deve essere di mantenere come pubbliche le società che garantiscono i diritti dei cittadini e la loro sicurezza. Per le altre non si capisce perché lo stato debba fare l’imprenditore>. Ma le privatizzazioni secondo il Presidente della Cassa di Ravenna sono una strada, non l’unica: <Il costo del gas è passato da 24,30 a 49, il petrolio è venduto a prezzi altissimi in virtù dell’oligopolio che ne regola il mercato internazionale. Sono molto convinto di quello che si sta facendo per trovare vie alternative: gli investimenti nelle rinnovabili e nell’innovazione vanno accelerati>. In tema di investimenti, Patuelli ha ricordato che <nella legge di bilancio c’è l’abolizione dell’Ace che toglie un incentivo importante al rafforzamento patrimoniale delle imprese e mi auguro che, superato questo anno, venga reintrodotta perché è una premessa importante per lo sviluppo economico>. Se il quadro nazionale è preoccupante per il debito pubblico <in ambito locale vedo più luci che ombre _ ha detto Patuelli _. L’Emilia Romagna è zona trainante per il Paese dopo la Lombardia e accanto al Veneto, ha una differenziazione economico-produttiva che consente potenzialità solide. Ha risorse potenzialmente vincenti. Il Porto di Ravenna ha banchine di circa 23 chilometri: dobbiamo fare una grande opera di comunicazione perché le imprese conoscano le potenzialità del nostro porto in alternativa a quelli di altri paesi come Rotterdam. Soprattutto dobbiamo realizzare un collegamento più forte con Ferrara che è la porta per il Nord-Est. Abbiamo un unico binario ferroviario di collegamento quando il raddoppio della linea è meno complicato che in altre zone perché si passa per terreni non edificati. In Italia abbiamo registrato un cambio recente di cultura: l’Alta Velocità sta concretizzandosi sulla Torino-Venezia e sulla Napoli-Bari. Apprezzo molto in questo senso la Camera di Commercio per la sua energia, insistenza e forza con la quale sostiene gli investimenti nelle infrastrutture che ci tolgano da un isolamento millenario e ci portino al centro dell’Europa>. Patuelli ha anche dedicato un cenno al tema del credito, dando una chiave di lettura sul tema dei dati degli investimenti: <Le statistiche fanno scattare un allarme legando il calo dei prestiti agli investimenti: ma non è sicuro sia così. Più semplicemente, il tasso è rimasto per dieci anni a zero o sottozero ed in quella fase per per imprese e famiglie era più redditizio ricorrere al prestito per gli investimenti. Oggi, con i tassi più alti, le scelte sono diverse: chi ha liquidità utilizza prima i propri soldi e questo porta a ridurre i depositi nei conti correnti, ma non gli investimenti. L’equazione tra conti correnti più leggeri e Italia più povera vale solo per gli strati più poveri e onesti, per gli anziani con pensioni molto limitate: ma in generale coincide con una scelta di miglior allocazione delle risorse di liquidità>. E infine un bagliore di luce ed ottimismo: <La vicenda delle auto Bmw è un sintomo di quello che potrà essere in futuro: per i mercati mondiali sta espandendosi la conoscenza che c’è una chance diversa per i trasporti. Quello che è successo per le navi da crociera è un inizio: se faremo conoscere a tutti le potenzialità del porto di Ravenna, dall’imboccatura alle dighe foranee, scriveremo un nuovo capitolo della nostra storia, Che da Augusto al Cardinale Corsini, poi Papa fino al miracolo economico della seconda metà del Novecento ha avuto sempre negli investimenti sul porto un volano formidabile per l’economia>.

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