Comunicato Stampa FERA n. 10 - 7 luglio 2023

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In aumento, nei primi mesi di quest’anno, i segnali di indebolimento dell’economia ferrarese: soffre l’industria manifatturiera, che registra una riduzione della produzione del -0,7% con un fatturato che, per le sole imprese di maggior dimensione (10 addetti ed oltre), è riuscito ad assorbire gli effetti dell’inflazione. Ma, a soffrire, sono soprattutto le piccole imprese artigiane alle prese con una maggior riduzione ordini (-2,5%, quando la media del 2022 era stata pari al +3,9%). Si riduce, inoltre, complice la fine dei “superbonus”, il ritmo di crescita del volume d’affari a prezzi correnti del comparto delle costruzioni, che non va oltre il +1,8%.

Per il commercio al dettaglio in sede fissa, l’andamento delle vendite è in crescita, trainato dalla grande distribuzione. Si registra un aumento tendenziale pari a +5,1% che però non corrisponde al passo dell’inflazione dei prezzi al consumo. Nei primi cinque mesi dell’anno la variazione dell’indice generale dei prezzi al consumo per la città di Ferrara è stata superiore all’8%, mente l’aumento per i prodotti alimentari raggiunge addirittura il 13%.

Tra gennaio e marzo, saldo e tasso trimestrale tra nuove iscrizioni e cessazioni di imprese a Ferrara sono stati negativi, seppur tra i valori più contenuti degli ultimi dieci anni; a conclusione del trimestre il tessuto imprenditoriale si è ridotto di -103 unità, pari a un tasso di crescita del -0,31%. Tuttavia, a fine maggio, al netto delle cancellazioni d’ufficio degli ultimi dodici mesi, la consistenza delle imprese registrate nella nostra provincia raggiunge le 32.313 unità, con un lieve incremento percentuale pari a +0,2% rispetto all’analogo periodo del 2022, crescita un po’ più accentuata per le imprese attive. I dati restituiscono il profilo di un sistema imprenditoriale ferrarese che continua a resistere soprattutto grazie alla filiera dell’edilizia e dei servizi a essa collegati (servizi immobiliari e attività professionali, tecniche e scientifiche) e dei servizi alle imprese.

“Pandemia, guerra, costi dell’energia, alluvione – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna - non hanno semplicemente messo in pausa l’economia: il cammino delle imprese e quello dei cittadini non riparte da dove si era fermato. La crisi ha posto all’ordine del giorno nuovi bisogni cui far fronte con risposte nuove. Ed è dalla storia delle nostre imprese, dal loro agire che Ferrara e Ravenna possono attingere e mettere in campo le loro energie migliori, quelle che le distinguono da tutti gli altri e ne fanno territori unici e ammirati: il saper fare, l’innovazione che non dimentica la tradizione, il turismo, la bellezza, la cultura, la solidarietà”.

Tornando alle analisi della Camera di commercio, si interrompe il forte recupero delle vendite all’estero delle imprese ferraresi. L’export dei primi tre mesi del 2023 al confronto con il corrispondente trimestre dell’anno precedente, registra una diminuzione elevata (-10,6%), rimanendo anche inferiore, in termini congiunturali, al dato riferito all’ultimo trimestre del 2022. Unico confronto a vantaggio, il valore finale del trimestre, oltre 671 milioni di euro, risulta più elevato a quanto rilevato negli stessi trimestri del triennio 2019-2021.

Per Prometeia – evidenzia, infine, l’ufficio Studi della Camera di commercio - la crescita del valore aggiunto della nostra provincia, nel 2023, sarà del +0,7%, con un profilo che, anche per il 2024, si manterrà basso.

Per il report completo dell'Osservatorio dell'economia di Ferrara scarica pdf