Comunicato Stampa n. 39 - 31 ottobre 2022
Govoni “Finalmente eliminati gli indubbi riflessi negativi che tale norma stava portando al sistema imprenditoriale, ora si attende di conoscere tempi e modi con cui si darà compimento alla sentenza”. CAMERE DI COMMERCIO, ILLEGITTIMO PER LA CORTE COSTITUZIONALE L'OBBLIGO DI RIVERSARE AL BILANCIO DELLO STATO I RISPARMI DERIVANTI DALLE REGOLE DI CONTENIMENTO DELLA SPESA. Dallo Stato atteso più di un milione di euro, che l’Ente di Largo Castello è già pronto a riversare per lo sviluppo del territorio e delle imprese ferraresi I numeri della Camera di commercio: • 4 milioni di euro (al netto degli immobili) il valore delle partecipazioni detenute dall’Ente di Largo Castello, tra cui spiccano Sapir, la principale azienda terminalista italiana, e l’Aeroporto Marconi (da considerare sempre più infrastruttura per la crescita anche del sistema economico locale) • 25 i giorni medi per il pagamento dei fornitori • 2,6 giorni (a fronte dei 5 previsti dalla legge) i tempi medi evasione delle pratiche del Registro imprese
“Sebbene in contesti di grave crisi economica si possa ritenere appropriata la scelta legislativa di imporre regole di contenimento della spesa, non altrettanto si può dire per l’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi così ottenuti, vanificando lo sforzo sostenuto dalle Camere di commercio nel conseguire quei risparmi”. Così la Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 210, ha ritenuto irragionevole l’applicazione alle Camere di commercio delle disposizioni sull’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi derivanti dalle regole di contenimento della spesa, a fronte della loro particolare autonomia finanziaria che preclude la possibilità di ottenere finanziamenti adeguati da parte dello Stato e interventi di ripianamento di eventuali deficit generati dalla gestione amministrativa dei medesimi.
La Corte ha osservato che, a decorrere dall’anno 2017, l’entità del diritto camerale che le imprese corrispondono alle Camere di commercio è stata oggetto di riduzione da parte del legislatore in maniera crescente fino ad arrivare al cinquanta per cento. Tale riduzione, in aggiunta all’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi derivanti dalle norme di contenimento, ha inciso in maniera progressivamente più gravosa sui bilanci delle Camere di commercio rendendo, dal 2017 e fino al 2019, i sacrifici imposti dalle disposizioni censurate non più sostenibili e non compatibili con il dettato costituzionale.
“Abbiamo fronteggiato in questi anni – ha sottolineato il commissario straordinario della Camera di commercio, Paolo Govoni - la contingenza, lavorando giorno dopo giorno per sostenere chi con forza, intraprendenza e passione cerca di affermare la propria realizzazione con azioni che portano innovazione economica, culturale, tecnologica. Il lavoro lo crea l’impresa, per questo va supportata sostenendo gli investimenti e rimuovendo i tanti ostacoli che frenano lo sviluppo e che a volte ne impediscono persino la sopravvivenza”.
7 le scelte di campo della Camera di commercio: lotta al caro energia; attrazione di nuovi investimenti; nascita di nuove imprese; semplificazione; incontro fra domanda e offerta di lavoro; infrastrutture e mobilità; composizione negoziata delle crisi aziendali. Determinante poi la presenza dell’Ente di largo Castello in infrastrutture cruciali per lo sviluppo del territorio ferrarese (4 milioni di euro, al netto degli immobili, il valore delle partecipazioni detenute dall’Ente di Largo Castello) tra cui spiccano l‘Aeroporto Marconi di Bologna (da considerare sempre più infrastruttura per la crescita anche del sistema economico locale) e Sapir, la principale azienda terminalista italiana.
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