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Comunicato Stampa n. 20 - 14 giugno 2022

— archiviato sotto:
ultima modifica 14/06/2022 08:22

Govoni: “Vogliamo assicurare le risorse necessarie a chi – soprattutto giovani – non ha mollato ma, anzi, si è rinnovato, ha introdotto tecnologie nuove, ha investito per sostenere la propria presenza sul mercato”. CAMERA DI COMMERCIO: ALLO STUDIO IL NUOVO BANDO PER LO SVILUPPO DI SOLUZIONI DIGITALI FINO A 4.000 EURO A IMPRESA. Tra le spese ammissibili, quelle per la progettazione e la realizzazione di dispositivi, la sicurezza sul lavoro, lo sviluppo di piattaforme di e-commerce e di strumenti di smart working

 

È pressoché ultimato il bando della Camera di commercio per la concessione alle imprese ferraresi di contributi a fondo perduto per lo sviluppo di soluzioni digitali. Un nuovo intervento, dunque, quello dell’Ente di Largo Castello che, in questi primi 6 mesi di quest’anno, ha investito più di un milione e mezzo di euro per sostenere le imprese nella ripartenza e che, nei prossimi 6, ne investirà altrettanti – se non di più - nell’accesso al credito, nell’innovazione digitale, nell’assistenza specialistica e di primo orientamento ai mercati internazionali, nel sostegno a progetti sul turismo e sulla sostenibilità.

Tra le spese ammissibili previste dal bando, che aprirà i battenti nella prima metà di luglio, quelle per la progettazione e la realizzazione di dispositivi, di componenti di ambito medicale o per la sicurezza sul lavoro, l’innovazione dei processi di gestione dell’emergenza e lo sviluppo di piattaforme di e-commerce e di strumenti di smart working, progetti prontamente cantierabili e che dimostrino di essere potenzialmente interessanti per il mercato. Altrettanta attenzione sarà rivolta anche a progetti per lo sviluppo di modelli produttivi green driven, orientati alla qualità e alla sostenibilità tramite prodotti e servizi con minori impatti ambientali e sociali.

Dobbiamo fare nostri quegli stimoli che sempre più forti arrivano da un mondo in profonda evoluzione e noi con esso. Innovazione digitale e transizione ecologica possono divenire i propulsori di una nuova stagione di crescita, questa volta più matura perché più attenta alla qualità della vita che non alle quantità dei consumi. La sostenibilità darà ancora più forza al valore sociale dell’impresa, potrà valorizzare la conciliazione tra i tempi di lavoro, di cura, di vita familiare, recherà un contributo al sistema di welfare così che i diritti universali siano assicurati anche attraverso il protagonismo di comunità solidali”. Così Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio, che ha aggiunto: “La pandemia, con le restrizioni che ne sono derivate, ha accelerato la corsa degli imprenditori all’utilizzo del digitale, ma è ancora marcata la distanza tra le piccole e le medie imprese. Un gap, che dovrà essere ridotto anche grazie ai progetti del Pnrr. Anche per questo vogliamo assicurare le risorse necessarie a chi – soprattutto giovani – non ha mollato ma, anzi, si è rinnovato, ha introdotto tecnologie nuove, ha investito per sostenere la propria presenza sul mercato”.

Secondo i dati della Camera di commercio, il 70% delle micro e piccole imprese che ha avviato la svolta digital ritiene di poter raggiungere i livelli di produttività pre-Covid già nel 2022 (contro il 54% di quelle che ancora non hanno messo in campo investimenti nelle nuove tecnologie), allineandosi così alla quota di medio-grandi imprese che hanno la medesima previsione. Le imprese familiari hanno risentito particolarmente dei riflessi negativi della crisi pandemica e solo in 6 casi su 10 confidano in un recupero entro il 2022. Tra quelle che hanno investito nel digitale, però, la quota sale al 70%. Analoghi effetti positivi si riscontrano tra le imprese dei servizi: il 59% di quelle digitalizzate, infatti, ritiene di poter azzerare gli effetti dell’emergenza sanitaria entro il 2022, a fronte del 51% di quelle non digitalizzate.

 

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