Comunicato Stampa n. 20 - 29 aprile 2021
Govoni: “Nel periodo del lockdown, 1 azienda ferrarese su 5 ha utilizzato i nostri servizi, non solo servizi ordinari ma anche incentivi e contribuiti. Della distanza abbiamo fatto un’occasione di presenza e di prossimità agli imprenditori” - 2021: DALLA CAMERA DI COMMERCIO 2 MILIONI E MEZZO DI EURO PER LA RIPRESA E LO SVILUPPO DELLE IMPRESE E DEL TERRITORIO FERRARESI • 4 milioni di euro (al netto degli immobili) il valore delle partecipazioni detenute dall’Ente di Largo Castello, tra cui spiccano Sapir, la principale azienda terminalista italiana, e l’Aeroporto Marconi (da considerare sempre più infrastruttura per la crescita anche del sistema economico locale) • 25 i giorni medi per il pagamento dei fornitori • 2,6 giorni (a fronte dei 5 previsti dalla legge) i tempi medi evasione delle pratiche del Registro imprese
Digitale, nascita e sviluppo di nuove imprese, anche attraverso lo strumento del Workers buyout, orientamento e supporto all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale, assistenza alle piccole e medie imprese per la partecipazione alle gare pubbliche, certificazioni di qualità e innovazione, reti e filiere, partecipazione a missioni e a fiere internazionali in Italia e all'estero, trasmissione di impresa, lotta alla burocrazia e all’illegalità, sostegno all’occupazione, gestione preventiva delle crisi di impresa, messa a reddito delle innovazioni brevettate e sostegno alle imprese femminili e giovanili: queste le priorità della Camera di commercio di Ferrara per fronteggiare i gravi effetti generati dalle restrizioni per la pandemia.
“Ci vuole un grande progetto Paese che dia fiato alla voglia di ripresa e misure nuove che garantiscano chi investe sulle piccole e medie imprese a fronte di progetti seri e verificati”. Così Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio, che ha aggiunto: “In questi mesi di pandemia, la Camera di commercio ha investito quasi 3 milioni di euro per mettere in atto azioni tempestive su quattro ambiti di intervento: digitale, export, turismo e, soprattutto, credito per venire incontro al grave deficit di liquidità delle aziende. E’ un impegno che è stato riconosciuto dalle imprese: nel periodo del lockdown, 1 azienda su 5 ha utilizzato i nostri servizi, non solo servizi ordinari ma anche incentivi e contribuiti. Della distanza abbiamo fatto un’occasione di presenza e di prossimità agli imprenditori”.
2 milioni e mezzo di euro, dunque, le risorse stanziate dalla Camera di commercio per quest’anno: misure, quelle adottate dall’Ente di Largo Castello, che guardano tutte alla crescita e allo sviluppo. Scorrendo nel dettaglio il Piano degli interventi, particolare evidenza assumono i progetti e i contributi alle imprese per nuove assunzioni, l’elaborazione di piani di rilancio aziendale e di riposizionamento strategico, l’inserimento di manager a tempo, l’internazionalizzazione e il supporto all’export, la candidatura di progetti sui fondi europei, la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, la creazione di reti, progetti di ricerca e per la diffusione delle tecnologie Impresa 4.0.
Previste, inoltre, specifiche risorse per la promozione della sostenibilità, la vigilanza sui mercati e sui prodotti a tutela dei consumatori, la commercializzazione del “prodotto turistico” ferrarese e l’installazione di impianti di videosorveglianza e di allarme. Poste, infine, le basi per recepire, quando sarà operativa, la riforma delle crisi di impresa, che prevede compiti importanti proprio per le Camere di commercio. Attraverso l’Organismo di Composizione delle Crisi d’Impresa (OCRI), l’Ente di Largo Castello riceverà le segnalazioni da parte dell’imprenditore assistendolo, in collaborazione con le associazioni di categoria, nella composizione assistita della crisi prima che questa diventi irreversibile.
Determinante poi la presenza della Camera di commercio in infrastrutture cruciali per lo sviluppo del territorio provinciale (4 milioni di euro, al netto degli immobili, il valore delle partecipazioni detenute dall’Ente di Largo Castello) tra cui spiccano l‘Aeroporto Marconi di Bologna (da considerare sempre più infrastruttura per la crescita anche del sistema economico locale) e Sapir, la principale azienda terminalista italiana.
“Il 43% del sistema produttivo locale, nel corso del 2020, ha investito in digitalizzazione, e un 44% è pronto a farlo nel corso del 2021. Più nello specifico il 58% ha investito in sistemi di sicurezza informatica, il 56% in tecnologie legate allo smart working, il 48% in nuovi sistemi di contabilità e processi decisionali, il 41% in nuovi servizi, il 38% in nuovi sistemi di presidio dei mercati, il 20% in logistica digitale. Questo ci conferma – ha concluso Govoni - che le nostre imprese guardano avanti: questa è nella pratica la resilienza di cui tanto parliamo”.
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