Comunicato Stampa n. 44 - 25 ottobre 2021
Govoni: “Il Covid non ha fermato gli investimenti green perché sempre più imprenditori sono consapevoli dei vantaggi competitivi derivanti dalla transizione ecologica, ma ancora oltre la metà delle imprese percepisce questo passaggio più un vincolo che una opportunità”. CAMERA DI COMMERCIO: LE IMPRESE FERRARESI GREEN AFFRONTANO MEGLIO LA CRISI (RAPPRESENTANO IL 26% DEL TOTALE). Nel 2022, in provincia di Ferrara, oltre il 10% delle assunzioni previste riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità
L’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. La sostenibilità, oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società tutta, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive. Lo dimostrano i dati e le storie del Rapporto GreenItaly, arrivato alla dodicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica. Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus; molte organizzazioni e oltre 40 esperti.
“Il Covid – ha sottolineato Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio - non ha fermato gli investimenti green perché sempre più imprenditori ferraresi sono consapevoli dei vantaggi competitivi derivanti dalla transizione ecologica, ma ancora oltre la metà delle imprese percepisce questo passaggio più un vincolo che una opportunità. Per dare ulteriore impulso alla transizione ecologica – ha proseguito Govoni - occorre intervenire: sulla carenza di competenze attraverso percorsi di formazione adeguati; sulla diffusione di una cultura d’impresa più sostenibile; sull’accesso al credito bancario per facilitare il reperimento di risorse destinate investimenti ambientali; sulle norme e sulla fiscalità, semplificando le procedure amministrative oltre a incentivi e agevolazioni; sulla creazione di mercati per la sostenibilità e sull’affiancamento da parte delle istituzioni alle imprese, sia nelle problematiche di carattere tecnico e tecnologico, sia di assistenza all’accesso a risorse e servizi.”
il 26% del totale delle imprese ferraresi dell'industria e dei servizi ha investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Una propensione che abbraccia tutti i settori dell'economia locale - da quelli più tradizionali a quelli high tech, dall'agroalimentare all’edilizia, dalla manifattura alla chimica, dall'energia ai rifiuti – e che sale al 31% nel manifatturiero. L’orientamento green si conferma, dunque, un fattore strategico per la nostra provincia: alla green economy si deve poco meno del 12% del valore aggiunto del PIL provinciale, ed oltre il 10% delle assunzioni previste dalle imprese ferraresi per i prossimi mesi riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Tra le professioni più richieste dalle imprese, l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, l’auditor esperto in emissioni di gas serra in atmosfera, lo statistico ambientale, l’operatore marketing delle produzioni agroalimentari biologiche, il risk manager ambientale, l’ingegnere dell’emergenza, il progettista di architetture sostenibili, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile e l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo.
Le aziende green hanno, inoltre, un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo ferrarese: esportano nel 18% dei casi, a fronte del'10% di quelle che non investono nel verde. Nella manifattura, il 43% contro il 25%. E sono più presenti nei mercati extra-europei. Ancora, le imprese green innovano di più delle altre: il 21% ha sviluppato nuovi prodotti o servizi, contro l’11% delle non investitrici. Spinto da export e innovazione, anche il fatturato è aumentato nel 21% delle imprese che investono green, contro il 15% delle altre.
Anche per questo, la Camera di commercio ha allo studio un pacchetto integrato di interventi e di politiche proprio a favore di imprese e professionisti della Green Economy, con l'obiettivo di attivare, in collaborazione con istituzioni ed associazioni imprenditoriali, iniziative (piattaforme tecnologiche e laboratori di innovazione) volte a facilitare il trasferimento di conoscenze scientifiche e tecnologiche dalle Università, dal mondo della ricerca e delle professioni al tessuto delle piccole e medie imprese.
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