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Comunicato Stampa n. 37 - 25 agosto 2020

— archiviato sotto:
ultima modifica 25/08/2020 08:36

Govoni: “Prevediamo tempi ancora lunghi per la ripresa: tra le imprese con almeno un dipendente (circa 7.200), 3.520 stimano che la propria attività potrà tornare ai livelli pre-crisi non prima di giugno 2021” - CAMERA DI COMMERCIO: OCCUPAZIONE STABILE PER 4 IMPRESE SU 5. MA CIRCA IL 19% L’HA RIDOTTA - Oltre cinque mila aziende ferraresi stanno investendo in digitale

 

Quattro imprese ferraresi su cinque hanno mantenuto stabile il numero dei propri occupati nei primi sei mesi del 2020. Circa 1.330 invece, pari al 18,7% del totale, hanno dovuto ridurre i livelli occupazionali mentre solo un centinaio (l’1,4%) li hanno aumentati. È quanto risulta dalle elaborazioni dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara sui dati dell’indagine Excelsior condotta tra il 25 maggio e il 9 giugno 2020 da Unioncamere in accordo con Anpal [1], dalla quale emerge, quindi, un saldo negativo tra imprese che hanno ridotto e imprese che hanno aumentato il numero dei propri dipendenti pari al -17,3.

Vanno meglio le imprese esportatrici (-9,0 punti di differenza tra imprese in flessione e imprese in crescita rispetto al -18,3 delle non esportatrici). Segnali positivi emergono dall’indagine anche per le imprese già dotate di piani integrati di digitalizzazione, che mostrano una maggiore resistenza occupazionale - con un saldo negativo (-17,3) tra chi aumenta e chi diminuisce l’occupazione meno accentuato rispetto alle imprese non ancora digitalizzate (-18,1) - grazie alle innovazioni precedentemente introdotte. In questo ultimo caso la differenza risulta meno evidente rispetto l’ambito nazionale per la maggior presenza sul territorio provinciale di imprese in settori economici più tradizionali.

La prima risposta all’attuale situazione di crisi le imprese della nostra provincia la stanno, dunque, trovando proprio nell’accelerazione dei processi di digitalizzazione: sono infatti 5.320 quelle che stanno pianificando in questi mesi interventi di digitalizzazione (circa il 74% dell’universo di riferimento), segnando una crescita di circa 6 punti percentuali rispetto al periodo precedente l’emergenza sanitaria (+410 imprese). I nuovi investimenti puntano soprattutto sugli ambiti che si sono rilevati strategici nella gestione dell’emergenza: soluzioni digitali per una innovativa organizzazione del lavoro e delle relazioni con clienti e fornitori; reti digitali integrate favorite anche da una maggiore diffusione del cloud, internet ad alta velocità e tecnologie IoT; utilizzo dei Big Data, Digital marketing e più avanzata personalizzazione di prodotti/servizi.

Si prevedono in ogni caso tempi lunghi per la ripresa: tra le imprese con almeno un dipendente (circa 7.200), al di là di una quota minoritaria (790) che dichiara di non aver subito perdite in questa crisi, la maggioranza, cioè circa 3.520, stima che la propria attività potrà tornare ai livelli pre-crisi non prima di giugno 2021; mentre solo poco meno di 840 imprese vedono più vicino, tra luglio e ottobre, il ritorno ad una situazione accettabile e 1.930 traguardano tale obiettivo per fine del 2020.

Cominciamo subito a investire sul lavoro: taglio dell’Irap; abbattimento del costo del lavoro; pagamento alle imprese dei debiti della Pubblica Amministrazione; sblocco dei cantieri già dotati di copertura finanziaria per sostenere la domanda pubblica e creare posti di lavoro; sostegno agli investimenti privati attraverso il rilancio del “Piano Impresa 4.0”. Così il presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Bisogna passare al più presto da una politica economica emergenziale e assistenziale ad una politica industriale di investimento sul lavoro, sulle imprese e sul futuro. Dobbiamo creare oggi le condizioni per ripagare nei prossimi anni il debito che stiamo facendo per rialzarci”.

[1] In questa fase di particolari difficoltà, in aggiunta alle informazioni sui programmi di assunzione mensili e trimestrali delle imprese, il questionario è stato arricchito con una specifica sezione dedicata agli impatti dell’emergenza Covid-19 e alle prospettive di ripresa. L’indagine, svolta come di consueto con tecnica C.A.W.I., ha visto la partecipazione di circa 53.500 imprese, campione rappresentativo dell’universo di riferimento che si compone di circa 1,4 milioni di imprese italiane con dipendenti al 2020 dei diversi settori industriali e dei servizi

 

Com. stampa 37/2020 - grafici

 

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