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Comunicato Stampa n. 24 - 26 maggio 2020

— archiviato sotto:
ultima modifica 26/05/2020 08:31

Govoni: “La strada di far indebitare le imprese non è quella giusta, servono con urgenza finanziamenti a fondo perduto. Per tenere in vita chi ha perso mesi di fatturato non bastano aiuti che poi le imprese devono restituire, perché una parte delle perdite subite dalle imprese non sarà recuperabile nemmeno al termine dell’emergenza sanitaria” - CORONAVIRUS: DOPO IL BANDO PER L’AZZERAMENTO DEI COSTI DI INTERESSE, DALLA CAMERA DI COMMERCIO ANCORA FONDI ALLE IMPRESE FERRARESI - Tra le spese ammissibili, quelle per l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti, l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e per la misurazione della temperatura corporea, studi, consulenze e servizi per ripensare l’organizzazione degli spazi di lavoro

Ancora fondi alle imprese ferraresi dalla Camera di commercio: dopo il bando (già operativo dalla scorsa settimana) per l’azzeramento dei costi di interesse, ieri mattina (26 maggio) la Giunta dell’Ente di Largo ha stanziato, all’unanimità, mezzo milione di euro di contributi a fondo perduto (a breve sarò pubblicato il bando) per garantire la continuità aziendale e consentire la ripartenza.

Tra le spese ammissibili individuate dalla Camera di commercio, quelle per l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti, l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e per la misurazione della temperatura corporea, studi, consulenze e servizi per ripensare l’organizzazione degli spazi di lavoro al fine di ridurre la prossimità fisica dei dipendenti e per chi viene a contatto con i luoghi di svolgimento dell’attività d’impresa, fatture per la fornitura di energia elettrica, gas, acqua, telefonia e per la connessione internet necessaria alla connettività dei dipendenti in smart working.

Se vogliamo che le piccole imprese non soccombano proprio nel delicato momento della ripartenza, è necessario garantire loro immediata liquidità. In questa direzione si muove l’azione della Camera di commercio per assicurare le risorse necessarie sia per affrontare le conseguenze della drastica riduzione dell’attività, sia per agevolare la fase di riavvio delle imprese”. Così Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “La strada di far indebitare le imprese non è quella giusta, servono con urgenza finanziamenti a fondo perduto. Per tenere in vita chi ha perso mesi di fatturato non bastano aiuti che poi le imprese devono restituire, perché una parte delle perdite subite dalle imprese non sarà recuperabile nemmeno al termine dell’emergenza sanitaria”.

L’indagine della Camera di commercio. Le imprese ferraresi in questa fase di emergenza stanno facendo un grande sforzo per garantire il prosieguo della propria attività anche a distanza, dove questo è possibile, attraverso l’uso dello smartworking. Ma non tutte sono attrezzate sotto il profilo tecnologico per assicurare una connessione ai dati aziendali da remoto e un’adeguata protezione dagli attacchi informatici. Quasi 4 aziende su 10 sono dotate di sistemi cloud, una tecnologia fondamentale per garantire una più agile transizione delle attività svolte all’interno degli uffici in modalità “smart”. E 3 imprese su 10 sono equipaggiate per proteggere le connessioni da remoto con strumenti di cybersecurity necessari per garantire sicurezza nella gestione dei dati. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sulle centinaia di imprese ferraresi che hanno svolto online il test di maturità digitale attraverso il Punto impresa digitali (Pid) dell’Ente di largo Castello.

La piccola impresaha concluso il presidente della Camera di commercio - rappresenta la spina dorsale del sistema produttivo italiano e ferrarese, dalla sua difesa e tutela dipende il futuro dell’economia e del benessere della gran parte delle famiglie del nostro territorio. Inutile illudersi: la coperta è corta, tanto vale usare le poche risorse in azioni che realmente possono innescare la ripresa: taglio dell’Irap; abbattimento del costo del lavoro; pagamento alle imprese dei debiti della Pubblica Amministrazione (lo Stato parta da ciò che deve alle imprese); sblocco dei cantieri già dotati di copertura finanziaria per sostenere la domanda pubblica e creare posti di lavoro; sostegno agli investimenti privati attraverso, ad esempio, il rilancio del “Piano Impresa 4.0”.

 

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