Comunicato Stampa n. 46 - 28 ottobre 2019
I soggetti firmatari: ”Piena contrarietà a qualsiasi ipotesi di accorpamento della Camera di commercio, presidio permanente sul territorio a sostegno delle imprese e della tenuta, anche sociale, delle comunità”. LE FORZE ECONOMICHE FERRARESI BLINDANO, ALL’UNANIMITA’, LA LORO CAMERA DI COMMERCIO. “Non chiediamo lo smantellamento della Riforma, ma il suo miglioramento e la sua reale efficacia sul territorio”
“La ripresa e la modernizzazione della provincia di Ferrara non può prescindere dalla presenza della Camera di commercio, presidio permanente sul territorio a sostegno delle imprese e della tenuta, anche sociale, delle comunità”. Così le associazioni economiche della provincia che venerdì mattina (25 ottobre), all’unanimità, hanno votato la piena contrarietà a qualsiasi ipotesi di accorpamento dell’Ente di Largo Castello.
“Il ruolo determinante nelle politiche di innovazione e di crescita – si legge nel documento sottoscritto da Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, CIA, CNA, Confindustria Emilia e Legacoop estense – e la centralità nel sistema di incontro fra informazione, formazione ed esigenze di sviluppo delle imprese, anche nella prospettiva dei mercati internazionali e del sostegno all’occupazione, fanno, infatti, della Camera di commercio di Ferrara un attore insostituibile dello sviluppo territoriale, che va ben oltre alle pur fondamentali funzioni amministrative di tenuta del Registro delle imprese e di raccordo tra politiche pubbliche e istanze del mondo produttivo”.
Un appello dunque, quello levatosi dalle associazioni d’impresa, di grande valenza politica, un gioco di squadra senza se e senza ma per ribadire, una volta di più, la necessità della permanenza sul territorio ferrarese della Camera di commercio, soggetto pubblico autonomo, governato da imprenditori che agiscono nell’interesse delle imprese e capace, negli anni, di ottimizzare risorse e costi non per fare meno servizi ma per farne di più e meglio.
Tre, in particolare, le richieste contenute nel documento:
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la volontarietà del processo di definizione del territorio di riferimento della Camera di commercio di Ferrara, anche al fine di scongiurare i rischi di desertificazione istituzionale;
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la valorizzazione della coincidenza territoriale fra Camera di commercio, Prefettura e Provincia;
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la possibilità di deroga per la Camera di commercio di Ferrara (in possesso dei requisiti di equilibrio finanziario) nell’ipotesi si proceda con gli accorpamenti.
La Camera di commercio in pillole:
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7 milioni e 300 mila euro le risorse erogate, tra il 2015 e il 2019, alle imprese ferraresi
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4 milioni di euro (al netto degli immobili) il valore delle partecipazioni detenute (tra cui l‘Aeroporto Marconi, il Porto di Ravenna e FerraraFiere)
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19 i giorni medi per il pagamento dei fornitori
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2,6 giorni (a fronte dei 5 previsti dalla legge) i tempi medi di evasione delle pratiche del Registro delle imprese
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270 euro le spese di rappresentanza
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