Comunicato Stampa n. 4 - 15 gennaio 2019
Govoni: “La nostra provincia ha una grande storia di innovazione, trainata dalla scienza e dalla tecnologia, ma anche dallo stile di vita e dalla cultura. L’innovazione, però, va alimentata continuamente. Per definizione, non la si conquista mai una volta per tutte” CAMERA DI COMMERCIO: PRONTI ALTRI 80 POTENZIALI “STARTUPPER” INNOVATIVI Al 31 dicembre 2018 il 14% delle start up innovative ferraresi ha una compagine societaria a prevalenza giovanile per un giro d’affari di circa 6 milioni di euro
Ci sono già oltre 80 aspiranti imprenditori che potrebbero potenzialmente aggiungersi alle 36 start up innovative nate ad oggi a Ferrara. E’ quanto emerge dall’analisi della Camera di commercio sui possessori di una laurea in materie scientifiche e tecnologiche che hanno già in mente di mettersi in proprio. Ma non solo: più di 200 imprese con meno di 5 anni di vita, attive in settori ad alta intensità tecnologica e di conoscenza, avrebbero i potenziali requisiti per accedere alle agevolazioni previste per le startup innovative se si iscrivessero alla sezione speciale del Registro delle imprese tenuto dall’Ente di Largo Castello.
Anche per far conoscere a loro i vantaggi delle misure di politica nazionale di promozione e sostegno delle nuove imprese “high-tech” è stata messa a punto dalla Camera di commercio e dalle organizzazioni di categoria un’apposita cabina di regia per sostenere la nascita di iniziative imprenditoriali innovative ad elevato valore tecnologico. “L’innovazione è il motore dello sviluppo, alimentare la fabbrica delle idee creative è perciò indispensabile per accelerare il processo di modernizzazione in atto nel nostro Paese”. È quanto sostiene il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, secondo cui “oggi l’ecosistema delle startup e delle PMI innovative rappresenta ancora una piccola realtà del tessuto produttivo ferrarese, ma esprime un’enorme potenzialità che vogliamo contribuire a fare emergere anche attraverso questa iniziativa nata dalla collaborazione tra la Camera di commercio e mondo imprenditoriale a sostegno della competitività delle nostre imprese”.
Più di 7 su 10 – evidenzia la Camera di commercio - forniscono servizi alle imprese e, in ques’ambito, buona parte di esse sono attive soprattutto nella produzione di software e consulenza informatica. Ma a proteggere il proprio genio innovativo sui mercati europei sono soprattutto le startup farmaceutiche e quelle della meccanica e elettronica (4 i brevetti depositati). Al 31 dicembre 2018 il 14% delle start up innovative ha una compagine societaria a prevalenza giovanile, contro il 5% riferito al totale delle società di capitali. Il capitale sociale medio per startup si aggira intorno ai 14.000 euro mentre il valore della produzione, stando ai dati dichiarati, fa stimare un giro d’affari di circa 6 milioni di euro, pari a circa 150.000 euro per azienda.
Tra le 36 imprese iscritte nell’apposito registro della Camera di commercio: 19 sostengono spese in ricerca e sviluppo in misura superiore al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione; 13 hanno un team formato per 2/3 da personale in possesso di laurea magistrale oppure per 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o laureati con 3 anni di esperienza in attività di ricerca certificata; 4 sono imprese depositarie o licenziatarie di privativa industriale, oppure titolari di software registrato. 27 hanno sede legale nella Città capoluogo, 6 nel Comune di Cento, 1 nei Comuni di Copparo, Goro e Poggio Renatico.
Tra i requisiti: la società deve essere costituita e svolgere attività d'impresa da non più di 60 mesi; il totale del valore della produzione annua della società, a partire dal secondo anno, non deve essere superiore a 5 milioni di euro; la società deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Tra i vantaggi: minori oneri per la costituzione; rapporti di lavoro subordinato di più semplice attuazione; credito di imposta per ricerca e sviluppo; incentivi all’investimento; raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali online.
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