Comunicato Stampa n. 32 - 23 giugno 2017
Govoni: “Ben venga qualsiasi strumento in grado di prevenire il rischio default quando sia ancora possibile, preservando così l’impresa e chi in essa lavora” - 27 LE PROCEDURE ATTIVE IN CAMERA DI COMMERCIO PER LA RINEGOZIAZIONE DEI DEBITI DI CONSUMATORI E PICCOLI IMPRENDITORI - Prosegue, intanto, l’esame in Parlamento per l’introduzione dell’”allerta preventiva” volta a far emergere fin quando si è in tempo un’eventuale crisi d’impresa e una sua risoluzione assistita
27 le procedure attive in Camera di commercio per la rinegoziazione dei debiti di consumatori e piccoli imprenditori ferraresi. Artigiani, commercianti, start up innovative, consumatori e tutti coloro che fino a ieri erano “troppo piccoli” per fallire possono, infatti, rivolgersi, nel caso si trovino ad avere un eccesso di debiti per esempio con le banche o con il fisco, all’Ente di Largo Castello (Organismo accreditato dal Ministero della Giustizia) e proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti con un piano di rientro che cadenzi secondo le reali possibilità del soggetti, la restituzione almeno di una parte del dovuto. Il debitore, sotto il controllo del Tribunale, potrà, alternativamente, formulare una proposta di accordo con i creditori; chiedere la liquidazione del patrimonio o proporre - solo se riveste la qualifica di consumatore - un piano di ristrutturazione dei debiti. E mettendo a disposizione anche solo un piccolo patrimonio, potrà ottenere la liberazione da tutti i debiti pregressi, il c.d. "fresh start" ("ripartenza", seconda "chance").
Numerose, intanto, le novità apportate alle procedure di allerta, uno dei cardini del disegno di legge delega per la riforma della crisi di impresa e dell’insolvenza nel testo approvato alla Camera dei Deputati lo scorso 1° febbraio. L’articolo 4, dopo aver precisato che i meccanismi di allerta non riguardano le società quotate e le grandi imprese con più di 250 dipendenti e, alternativamente, fatturato ed attivo superiori a 50 e 43 milioni, affida alle Camere di commercio il compito di incaricare un collegio di esperti per evitare il fallimento e tenere in vita l’impresa.
Il Parlamento, dunque, introduce una fase preventiva di allerta per far emergere fin quando si è in tempo un’eventuale crisi d’impresa e una sua risoluzione assistita, cancellando la segnalazione diretta dei creditori qualificati all’autorità giudiziaria. Segnalazione che invece andrà effettuata all’organismo di composizione della crisi costituito proprio presso la Camera di commercio. Introdotti, inoltre, premi per quegli imprenditori che si rivolgano tempestivamente alla procedura di allerta o che facciano ricorso ad altri istituti per la soluzione concordata della crisi. In particolare, oltre ad essere state escluse sanzioni per coloro che non tengono tali condotte, il disegno di legge prevede che le misure premiali possano avere carattere patrimoniale o coinvolgere la responsabilità personale.
“Ben venga - ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – qualsiasi strumento in grado di prevenire il rischio default quando sia ancora possibile, preservando così l’impresa e chi in essa lavora. Anche per questo proseguiremo sulla strada della collaborazione con le associazioni di categoria, al fine di diffondere il più possibile tra le imprese la conoscenza di tali importanti opportunità".
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