Comunicato Stampa Osservatorio economia - 26 marzo 2014
Osservatorio dell'economia - 4° trimestre 2013 e previsioni 1° trimestre 2014
Indagine congiunturale sulle imprese dell’industria manifatturiera, del commercio e delle costruzioni
CAMERA DI COMMERCIO: COMINCIA A RISALIRE L’EXPORT MANIFATTURIERO FERRARESE. MADE IN FERRARA “FRENATO” DAI CONSUMI INTERNI
Ancora una volta, le migliori performance provengono dalle imprese con più di 10 addetti
L’industria manifatturiera ferrarese prova a voltare pagina con la crisi, “aggredendo” i mercati internazionali e portando a casa un risultato positivo: +2,5% l’incremento del fatturato estero nell’ultimo trimestre del 2013. La “scossa” - che fa sperare anche in una rimessa in moto del sistema della subfornitura così importante per il settore - fa bene all’umore degli imprenditori, in particolare artigiani, che esprimono previsioni positive sull’andamento degli ordinativi esteri nel I trimestre 2014 (+16 punti percentuali la differenza tra attese di aumento e diminuzione per i primi tre mesi di quest’anno). E’ il fronte interno, però, a preoccupare di più le imprese di tutti i settori, soprattutto quelle del commercio che, dopo la caduta delle vendite del 4,4% registrata nei mesi finali dell’anno, guardano all’inizio del 2014 ancora con pessimismo.
Sono questi i principali risultati dell’indagine congiunturale sulle imprese del manifatturiero, del commercio e delle costruzioni realizzata dall'Osservatorio dell'economia della Camera di Commercio di Ferrara, in collaborazione con il Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna, con riferimento agli andamenti del IV trimestre 2013 e alle previsioni per il I trimestre del 2014.
“Lavoro, innovazione economica e istituzionale, semplificazione – commenta Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commerci di Ferrara - sono le priorità sulle quali intervenire per dar corpo alla ripresa mentre i segnali positivi che giungono dall’export incoraggiano il forte impulso dato dal sistema camerale all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.
INDUSTRIA MANIFATTURIERA
L’indagine congiunturale conferma, nel quarto trimestre dell’anno, gli andamenti riscontrati per tutto il 2013, con qualche lieve rallentamento del trend negativo dei principali indicatori. Nell'anno 2013, mediamente, la produzione dell’industria manifatturiera è scesa del 4,3%, quando l’anno precedente si registrava un -5,6%. Quasi due terzi degli operatori puntano a mantenere inalterati i volumi prodotti e il flusso di vendite, mentre la quota che attende aumenti di produzione è di poco superiore a chi prevede una diminuzione; inversa la tendenza per il fatturato. Le maggiori difficoltà hanno interessato le imprese del gruppo legno-mobili, carta e stampa (-5,9%), peraltro unico settore a registrare una media annuale delle variazioni peggiore rispetto a quella dell’anno precedente. Nell’ultimo trimestre hanno registrato variazioni positive, ma inferiori all’1%, le macchine elettriche e la chimica. La variazione media della produzione nel sistema moda nel 2013 ha ridotto la contrazione: -4,9% contro il -9,2% della media 2012, valore peggiore tra i settori registrato in quell’anno. L’andamento nel 2013 dell’industria dei metalli, è stato invece meno brillante rispetto agli altri comparti. Chi invece ha modificato di poco il proprio trend, già meno negativo degli altri settori, sono le industrie delle macchine elettriche e la meccanica con l’automotive, settore che nel corso del terzo trimestre 2013 ha registrato addirittura una variazione positiva. Ancora una volta, le migliori performance provengono dalle imprese con più di 10 addetti.
COMMERCIO
Rallenta il passo, ma non si ferma la contrazione delle vendite a prezzi correnti del commercio al dettaglio. Per gli esercizi al dettaglio in sede fissa ferraresi le vendite a prezzi correnti sono diminuite del 4,4% nel quarto trimestre del 2013 rispetto all’analogo periodo del 2012. Questa ulteriore riduzione fa seguito a quella del 7,7% registrata nel trimestre precedente. L’intensità della crisi appare leggermente minore, ma la recessione prosegue dopo 6 anni di contrazione delle vendite. Il 2013 si chiude con una caduta media del 7,8%, leggermente superiore a quella del 2012 (-6,7%) e a quella regionale. A livello nazionale, la situazione appare ancora più difficile.
Con il proseguire della recessione è rimasta più stabile la quota delle imprese che giudicano le giacenze scarse (5%), mentre quella delle imprese che le giudicano eccessive si è ridotta (16%). Nel complesso il saldo dei giudizi ha ripreso a migliorare calando da 14 a 11 punti. Per effetto della stagionalità crollano le valutazioni delle imprese in merito alle vendite del prossimo trimestre per tutte le tipologie, ma i livelli sono alquanto differenti. Profondo rosso per il dettaglio specializzato alimentare (con un saldo dei giudizi pari a -44), mentre il quadro è comunque pesante per quello non alimentare (il saldo è pari a -33). Peggiorano leggermente le aspettative relative a ipermercati, supermercati e grandi magazzini, ma il saldo (+12) rimane positivo. Per tutte le tipologie di vendita le previsioni negative sono più contenute di quelle fatte al termine del quarto trimestre del 2012.
COSTRUZIONI
Il volume d’affari è diminuito, a prezzi correnti, del 4,1% rispetto ad un anno prima, in peggioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti quando si era registrata una variazione positiva. La contrazione è più contenuta rispetto a quanto rilevato in regione (-5,1%). Il dato del quarto trimestre 2013 contribuisce così negativamente al dato medio annuale che è ora pari al -3,2% (lo scorso anno si era registrata la media del -0,05%). Dal 2009, l’industria delle costruzioni ha visto ridurre costantemente il volume d’affari (ad eccezione di un breve periodo nel 2012), con conseguenze negative su occupazione e consistenza delle imprese.
ARTIGIANATO
Un bilancio nuovamente negativo, anche se in termini relativamente meno accentuati rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. Le difficoltà del mercato interno, che assorbe gran parte della produzione, sono alla base di tale andamento, che ha consolidato la fase recessiva in atto dall’estate del 2011. Il perdurare della recessione ha avuto effetti pesantemente negativi sulla consistenza delle imprese e dell’occupazione. Secondo i dati Smail, tra giugno 2008 e giugno 2013 l’artigianato manifatturiero ferrarese ha perduto circa 3.200 addetti. Nel quarto trimestre 2013 la produzione è diminuita del 4,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, in termini tuttavia più attenuati rispetto alla flessione del 11,5% rilevata nello stesso trimestre del 2012. Ancora una volta l’andamento dell’artigianato è apparso più negativo rispetto a quello della totalità delle imprese. Il bilancio annuale è stato segnato da una flessione del 5,2%, che ha consolidato la fase negativa in atto dal 2008.
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