Comunicato Stampa n. 84 - 1 dicembre 2014
Govoni: “L'innovazione va alimentata continuamente - Per definizione, non la si conquista mai una volta per tutte” - FERRARA: TERRA DI START UP INNOVATIVE L'11 DICEMBRE, TUTTE PRESENTI IN CAMERA DI COMMERCIO TRA CONSAPEVOLEZZA, OPPORTUNITA' E CANALI DI FINANZIAMENTO
A Ferrara il termometro delle start up continua a schizzare in alto. Sono 19 quelle iscritte nel registro delle imprese e il numero è destinato a salire ancora visto che la febbre ormai contagia tutta la provincia e non solo. Lo dimostrano le oltre 60 imprese già accreditate che arriveranno da tutta la regione per partecipare al workshop della Camera di commercio “Le start up innovative ferraresi tra consapevolezza, opportunità e canali di finanziamento”, al fine di poter contare su un percorso di sostegno, anche economico, per tentare il grande salto nel mercato.
“Nel pieno di una grande trasformazione – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio - gli innovatori intravedono possibilità inesplorate. Quando è data loro l’occasione di concretizzare una visione, di investire le loro migliori energie, di partire dalla scienza e dalle tecnologie più recenti per intercettare e soddisfare i bisogni emergenti, spesso aprono un’impresa e generano sviluppo. Un territorio può essere più o meno ospitale per questi innovatori, se non lo è abbastanza, l’innovazione si sviluppa altrove. E i territori inospitali si impoveriscono. La provincia di Ferrara – ha concluso il numero uno dell'Ente di Largo Castello - ha una grande storia di innovazione, trainata dalla scienza e dalla tecnologia, ma anche dallo stile di vita e dalla cultura. L’innovazione, però, va alimentata continuamente. Per definizione, non la si conquista mai una volta per tutte”.
Con il potenziale di crescita al lumicino, dunque, l'economia ferrarese ha fame di risorse che facciano uscire la produttività dallo stato di prostrazione in cui è caduta da troppo tempo. Le 19 start up innovative (diventeranno 23 entro l'anno) che corrono lungo i campi, in particolare, delle nanotecnologie, della scienza dei materiali, dell'Ict e della biologia stanno creando il potenziale per una terza rivoluzione industriale: quella che utilizzerà le risorse in modo più produttivo di quanto facciamo oggi, dando così libero sfogo a una forte crescita economica. Nel campo del software, ad esempio, sempre più le start up ferraresi sono chiamate ad appoggiare la manifattura nella grande sfida di integrare le tecnologie digitali nelle sue attrezzature tradizionali.
Trovare il giusto mix di politiche e incentivi per l'imprenditorialità vincente di oggi e per quella che, si spera, lo sarà domani è l'obiettivo del convegno della Camera di commercio, in programma l'11 dicembre prossimo, con inizio alle ore 14.30, presso la sala Conferenze dell'Ente camerale, al quale, dopo l’apertura affidata allo stesso presidente Govoni, interverranno Caterina Ferri, assessore del Comune di Ferrara in rappresentanza del sindaco Tiziano Tagliani, Pasquale Nappi, rettore dell'Università degli studi di Ferrara, Marco Maceroni, dirigente del Ministero dello Sviluppo economico, Marco Conte, vice Segretario generale di Unioncamere italiana, e Sveva Ruggiero, coordinatore del dipartimento Startup di ASTER Regione Emilia-Romagna.
Successivamente avrà luogo una Tavola rotonda, nel corso della quale Claudia Pingue (PoliHub by Fondazione Politecnico di Milano), Mario Maschio (Osservatori Digital Innovation), Nicola Sabba (MecMurphil Srl), Roberto Vitali (Village for all Srl), Michele Tedeschi (Fancy Pixel Srl), e Fabio Previato (Mobivision Srl) si confronteranno tra loro e con i più evoluti canali di finanziamento in grado di sostenerne i primi passi e la crescita verso un salto di qualità e renderle dei veri campioni internazionali cui anche altri possano ispirarsi. Coordinerà i lavori, Emanuele Borasio, fondatore della start up ferrarese Wear Srl.
Presenti, inoltre, tutti i Sindaci dei Comuni sede delle startup innovative ferraresi.
I requisiti per essere una Start up innovativa
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È costituita e svolge attività d'impresa da non più di 48 mesi dalla data di presentazione della domanda
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Ha la sede principale dei propri affari e interessi in Italia
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A partire dal secondo anno di attività della start-up innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall'ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro
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Non distribuisce e non ha distribuito utili
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Ha quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico
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Non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda
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Le spese in ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l'acquisto e la locazione di beni immobili. In aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d'uso. Le spese risultano dall'ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa.
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