Comunicato Stampa n. 60 - 15 settembre 2014
Presto un pool di esperti per utilizzare al meglio i Fondi europei 2014-2020 - L'APPELLO DELLA CAMERA DI COMMERCIO: “FONDI STRUTTURALI DECISIVI PER LA CRESCITA DELLA NOSTRA PROVINCIA” - L'obiettivo di Largo Castello: lavorare sulla qualità delle proposte delle imprese, migliorandone il tasso di successo
In un silenzio pressoché assoluto sui grandi mezzi di informazione e nelle aule parlamentari, si sta giocando, in queste settimane, una partita decisiva per le speranze di ripresa anche delle imprese della nostra provincia: quella di prepararsi al meglio per utilizzare con profitto i Fondi strutturali 2014-20.
Sono note, a tale riguardo, le difficoltà che le aziende ferraresi manifestano nell'utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea: secondo i calcoli della Camera di commercio, tra il 2007 e il 2013, a fronte delle 2639 imprese dell'Emilia-Romagna ammesse a contributo, solo 153 risiedono in provincia di Ferrara, per una incidenza sul totale regionale pari ad appena il 7,55%. 17.370.428,34, inoltre, l'entità dei cofinanziamenti erogati alle aziende ferraresi, contro i 230.140.357,08 assegnati ad imprese con sede nelle restanti province della regione.
“I Fondi europei – ricorda Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara - costituiranno, nel 2015, circa 1/3 dell'intera spesa in conto capitale del nostro Paese. Utilizzarli in maniera efficace, in primo luogo a sostegno di un sistema produttivo provato da una lunga crisi, dovrebbe rappresentare un tema assolutamente prioritario: e la discussione su come evitare gli errori del passato, dovrà necessariamente coinvolgere, oltre alle istituzioni interessate, la collettività locale e l'intera società civile”.
Per la Giunta camerale, dunque, la programmazione 2014-20 rappresenta un'occasione unica per consolidare i germogli di ripresa e mettere Ferrara su un sentiero di crescita duratura. Ecco allora l'idea dell'Ente presieduto da Govoni di dare vita, in sinergia con Regione, comuni ed associazioni di categoria, ad una vera e propria task force per lavorare sulla qualità dei progetti presentati dalle dalle imprese, migliorandone il tasso di successo.
Non solo esperti, ma anche contributi a fondo perduto. Quasi pronto, inoltre, il bando “Partecipazione ai progetti europei”, che coprirà, in particolare, le spese relative ai costi di consulenza e di assistenza tecnica riferiti alle attività di project management, redazione e presentazione delle proposte progettuali. Del resto, sottolinea la Camera di Commercio, i benefici per l’impresa derivanti dalla partecipazione a programmi di respiro comunitario non sono pochi:
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presenza attiva ad un progetto di ricerca che genera un incremento di conoscenza e competenze nella materia oggetto di ricerca e di interesse per l'azienda;
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inserimento in contesti operativi internazionali e visibilità sul mercato internazionale;
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identificazione di nuovi partner tecnologici e commerciali;
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facilità nell’avvio di processi di trasferimento tecnologico e di know-how;
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acquisizione di nuovi clienti e fornitori;
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possibilità di posizionamento su mercati diversi da quello di riferimento.
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