Comunicato Stampa n. 33 - 07 maggio 2014
IMPRESE: TRA GENNAIO E MARZO INVERSIONE DI TENDENZA NELLE CESSAZIONI D’IMPRESA - Saldo ancora negativo (-177) ma migliore rispetto allo scorso anno - Tengono le società di capitale (+24), aumentano i fallimenti (+12)
Chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato, all’inizio del 2014, il sistema delle imprese ferraresi. In un trimestre che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe della Camera di commercio, il saldo del primo trimestre 2014 (-177 imprese) si segnala per una decisa inversione di tendenza rispetto al 2013, quando all’appello mancarono 329 imprese. Sul risultato ha influito, in particolare, il rallentamento delle cancellazioni (158 in meno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, pari ad una contrazione del -15%), un dato che ha compensato fortemente il lieve calo delle iscrizioni (6 unità in meno rispetto al primo trimestre 2013%). In conseguenza di queste due dinamiche, lo stock delle imprese esistenti a fine marzo si attesta a 35.558 unità, di cui 9.444 (più di un quarto) artigiane.
Dal punto di vista delle forme giuridiche, il contributo positivo più consistente al saldo è venuto dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+24 unità nel trimestre, in lieve rallentamento rispetto al 2013). La crisi continua a farsi sentire, dunque, soprattutto fra le imprese individuali e, da qualche periodo con durezza, fra le società di persone. In particolare, per le prime, il forte peso delle cessazioni sul totale delle chiusure del trimestre (il 78,6%) basta e avanza a spiegare da solo il saldo negativo dell’intero periodo. Come detto, il forte deficit determinato dalle piccole e piccolissime imprese è stato solo parzialmente bilanciato dalle società di capitali (la forma giuridica più dinamica da diversi anni a questa parte), cresciute dello 0,41% a fronte di un tasso nazionale pari a -0,48%. Questa buona performance si riflette solo in piccola parte anche nel mondo artigiano, in cui le società di capitali - malgrado rappresentino l’unica forma giuridica in aumento nell’intervallo di tempo in esame - sono decisamente una minoranza: costituiscono poco più del 4% del totale dello stock, ma come forma societaria fanno registrare una crescita trimestrale dell’1,57% (a fronte di un arretramento complessivo del comparto dell’ordine dell -0,69%).
Tra i settori, saldi significativi si registrano nelle attività finanziarie e assicurative, di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, ma soprattutto nella attività dei servizi di alloggio e di ristorazione. Rispetto all’andamento registrato nello stesso periodo del 2013, pur continuando a far registrare un segno “meno” davanti al proprio saldo, tre dei quattro settori numericamente più consistenti dell’economia evidenziano tutti un’inversione di tendenza, con perdite dello stock più contenute rispetto a dodici mesi fa: l’agricoltura (-1,59% contro -2,6%), le costruzioni (-0,15% contro -1,3%) e le attività manifatturiere (-0,46% contro -0,7%). Solo il commercio non è riuscito a contenere l’entità della contrazione in atto (- 0,55% contro -0,5%).
E’ questo il quadro di sintesi che emerge dai dati sulla nati-mortalità delle imprese della provincia nel primo trimestre dell’anno fotografati attraverso i dati dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara. “La riduzione delle chiusure è un segnale positivo, le imprese cominciano ad avvertire che il vento dell’economia sta cambiando e cercano di restare aggrappate al mercato per cogliere le opportunità di rilancio dei consumi”, ha detto il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni. “E evidente però – ha proseguito il numero uno dell'Ente di Largo Castello - che l’incertezza del quadro complessivo resta elevata e induce ancora tanti ferraresi a rimandare i loro progetti imprenditoriali. I provvedimenti economici in via di definizione devono sgombrare il campo da questa incertezza e restituire fiducia a chi vuole scommettere sull’impresa. Le riforme allo studio non solo devono essere fatte con urgenza, ma devono essere fatte bene e per durare. Solo così si torna ad avere fiducia e dunque a investire, a creare occupazione e a crescere”.
I fallimenti. Posto che l’apertura di una procedura concorsuale (fallimento o concordato) è il risultato di un lungo periodo di sofferenza dell’impresa e che, pertanto, ‘fotografa’ condizioni antecedenti al momento della rilevazione, nel primo trimestre del 2014 le aperture di procedure fallimenti hanno fatto registrare una sensibile crescita rispetto allo stesso periodo del 2013: tra gennaio e marzo, infatti, le nuove procedure di fallimento sono state 22, 12 in più rispetto al 2013. L’aumento riguarda sia le imprese costituite in forma di società di capitali, che le società di persone (+23,5%) e le altre forme giuridiche.
Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l'inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio o nell’industria manifatturiera. In crescita quindi i fallimenti nell’industria, ma soprattutto nel commercio: nel primo trimestre del 2014 si contano 5 fallimenti quando nell'anno precedente il fenomeno non si era registrato. Allo stesso modo, anche l'edilizia ha fatto registrare un fallimento in meno rispetto al dato 2013. L’aumento si è registrato anche a livello nazionale (+22%) e in misura più contenuta l’Emilia-Romagna (+1,9%).
Nel primo trimestre del 2014 le domande di concordato per le imprese ferraresi risultano invece pressoché costanti sia rispetto all’anno precedente che al 2012, quando a livello nazionale l’aumento è stato pari al +34,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Tab. 1 - Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi nel I trimestre di ogni anno
Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Tab. 2 – Nati-mortalità delle imprese per grandi circoscrizioni territoriali – I trimestre 2014
Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
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