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Comunicato Stampa n. 24 - 27 marzo 2013

— archiviato sotto:
ultima modifica 27/03/2013 10:26

Congiuntura industria e commercio 1° trimestre 2013 - Scenari previsionali ancora negativi. Nei primi tre mesi del 2013, il calo della domanda interna ha colpito le imprese di tutti i settori - CONGIUNTURA: NEANCHE DALL'EXPORT SEGNALI DI RIPRESA E IMPRENDITORI SEMPRE PIÙ PESSIMISTI - Il portafoglio ordine si è ridotto a poco più di sei settimane

  Se Natale ha dato una mano solo alle vendite dei supermercati, che chiudono quasi in pareggio, il calo della domanda interna ha colpito le imprese di tutti i settori non solo negli ultimi mesi del 2012, ma, soprattutto per gli operatori del commercio e della filiera turistica, ha generato un primo trimestre 2013 “in rosso”. Anche l’export, unico unico indicatore che fino a qualche tempo fa, nelle previsioni delle imprese manifatturiere, mostrava segnali positivi e accendeva le speranze di una ripresa dell’economia, rallenta (+0,3%). E sono, ancora una volta, le imprese di minore dimensione a pagare il prezzo più elevato alla crisi. E’ quanto emerge dall'indagine trimestrale dell'Osservatorio dell'economia della Camera di Commercio.

 “Le incertezze del mercato interno continuano a farsi sentire sul nostro sistema produttivo”, ha commentato il presidente della camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. “Dopo aver vissuto un periodo natalizio decisamente sotto tono e aver dato corso a una stagione dei saldi che non ha dato i risultati desiderati, in particolare il commercio al dettaglio e l'artigianato si apprestano ad iniziare una nuova fase all’insegna della riduzione delle vendite. Il contesto di difficoltà complessivo colpisce, poi, duramente anche le imprese della filiera turistica”.

 INDUSTRIA E ARTIGIANATO

La produzione dell’industria e dell'artigianato in senso stretto è diminuita del 6,5% rispetto all’analogo periodo del 2012, dopo il -6,7% del trimestre precedente. Le maggiori difficoltà hanno interessato le imprese metallurgiche (-12,1%) e il gruppo del legno-mobili, della carta e della stampa (-10,2%). In netto peggioramento anche la produzione del sistema moda (-8,5%), che sconta la riduzione dei consumi. In linea con la contrazione media, la produzione dell’industria alimentare (-6,3%), che ha comunque risentito della diminuzione dei consumi, nonostante il suo carattere aciclico.

Il fatturato a valori correnti ha subito una flessione tendenziale del 5%. Tutti negativi gli andamenti settoriali, con l’unica eccezione della metalmeccanica. Leggermente più lievi solo le contrazioni per l’industria elettronica e per quella meccanica.

Al calo di produzione e fatturato, non è rimasta estranea la domanda, che ha accusato una flessione del 6,8%, consolidando il trend negativo del 2012. Gli ordini esteri rallentano e i periodi di produzione assicurati dal portafoglio ordine si sono ridotti a poco più di sei settimane.

Sotto il profilo settoriale, a essere più penalizzate dalla mancanza di prospettive di recupero, sia sul fronte della domanda interna che di quella estera, sono le industrie dell’elettronica e della meccanica. Il debole mercato interno incide, invece, più decisivamente sulle aspettative delle industrie alimentari. Le “altre industrie”, a fronte di un prevalente pessimismo in termini di produzione e fatturato, presentano saldi positivi per gli ordinativi esteri, grazie alla chimica e alle imprese della lavorazione dei minerali non metalliferi.

 COMMERCIO E TURISMO

Peggiora ulteriormente la tendenza negativa delle vendite del commercio al dettaglio, avviatasi con il secondo trimestre 2008. La crisi si è riacutizzata a partire dalla seconda metà del 2011. Dall’inizio del 2012, la diminuzione delle vendite è risultata più ampia di quella riferita al 2009 ed è divenuta più rapida ad ogni trimestre. Per gli esercizi al dettaglio in sede fissa le vendite a prezzi correnti sono diminuite di oltre l'8% nei primi mesi del 2013 rispetto all’analogo periodo del 2012, in linea con quanto registrato a livello nazionale, mentre per l’Emilia-Romagna il calo è stato inferiore di un punto percentuale. Nel complesso, l’aggravarsi della crisi non ha determinato però un ulteriore accumulo delle giacenze. La quota delle imprese che le giudicano eccedenti si è lievemente ridotta all’8%, scendendo al di sotto dei livelli dei dodici mesi del 2012. Gli imprenditori appartenenti alla filiera turistica, infine, considerano l'attuale tendenza negativa assolutamente dominante anche per i prossimi mesi, con variazioni al ribasso a due cifre.

 Produzione, fatturato, ordinativi ed export delle imprese dell’industria e dell'artigianato nel I trimestre 2013

Var. % rispetto al I trimestre 2012

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