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Comunicato Stampa n. 12 - 17 febbraio 2012

ultima modifica 01/03/2012 14:21

Roncarati: “Imprese: presente e futuro dell’occupazione” - OGNI NUOVA IMPRESA CREA IN MEDIA 1,37 POSTI DI LAVORO AL PRIMO ANNO DI VITA, CON UN ULTERIORE CRESCITA DEL 12% ENTRO IL SECONDO ANNO

Ogni nuova impresa crea a Ferrara in media 1,37 posti di lavoro al primo anno di vita, con un’ulteriore crescita del 12% entro il secondo anno. E’ quanto emerge da una recente indagine della Camera di Commercio su dati di Unioncamere e della Commissione Europea. In termini di crescita dell'occupazione, le PMI superano le grandi imprese registrando un aumento del tasso annuo dell'1% contro lo 0,5% delle aziende più grandi. Unica eccezione riguarda il settore commerciale, dove lo sviluppo di imprese più grandi, in particolare nel comparto della vendita, manutenzione e riparazione di autoveicoli, ha visto un aumento dell’occupazione di oltre il 2% rispetto allo 0,7% delle piccole e medie imprese. Secondo l’indagine dell’Ente di Largo Castello, si deve poi alle microimprese con meno di 10 dipendenti e alle nuove imprese con meno di 5 anni di vita, operanti, in particolare, nei comparto dei servizi, il maggiore contributo alla crescita complessiva dell'occupazione provinciale.

 Ancora troppa burocrazia. A Ferrara il percorso che conduce da una idea di impresa alla sua realizzazione non è affatto semplice. La complessità della burocrazia richiede, infatti, a ogni impresa di dedicare un dipendente full time. Secondo la Camera di Commercio, ammonta a 1200 euro al mese la spesa che ogni imprenditore ferrarese paga per gli oneri amministrativi, a cui si aggiungono 76 giorni lavorativi all’anno. Un fardello che mina la competitività delle aziende, soprattutto in questa difficile congiuntura. Ciò nonostante, nella nostra provincia le nuove imprese rappresentano circa il 60% delle iscrizioni che ogni anno si registrano in Camera di Commercio. Il restante 40% riguarda essenzialmente filiazioni da imprese già esistenti, subentri o ristrutturazioni aziendali.

 “In questo momento così critico per l'economia internazionale, le piccole e medie imprese si confermano come la fonte principale di nuova occupazione” - ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. “Il contributo essenziale che danno alla creazione di posti di lavoro mette in evidenza la loro più che mai decisiva importanza anche nel sistema economico locale e la necessità di agire, ad ogni livello, per sostenerle. Le piccole e le nuove imprese sono senza dubbio la chiave del rilancio della crescita economica", ha concluso Roncarati.

 Oltre a sottolineare il rilevante contributo del mondo delle piccole imprese all’economia ferrarese, l’indagine della Camera di Commercio evidenzia anche gli effetti particolarmente negativi della crisi su queste realtà aziendali rispetto a quelle di più grandi dimensioni. Basti pensare che nelle PMI, il numero di posti di lavoro a seguito della crisi economica è diminuito in media, tra il 2009 e 2011, di oltre il 2% l’anno, contro lo 0,95% delle grandi imprese. La crisi ha avuto pesanti conseguenze anche in termini di calo della domanda complessiva per prodotti e servizi (menzionato dal 62% delle imprese), seguito dall'aumento dei ritardi nei pagamento dei clienti (48% delle imprese) e dalla mancanza di liquidità (31%). L’arma vincente per rispondere alla crisi, secondo la Camera di Commercio, è l’innovazione: le imprese innovative presentano, infatti, un tasso di crescita dell'occupazione più elevato.

 2 milioni e 800mila euro i contributi erogati alle imprese dalla Camera di Commercio nel 2011. Le voci maggiori sono quelle per accesso al credito, internazionalizzazione e innovazione. E il dato non sorprende, visto che l’emergenza credito ormai dalla seconda metà del 2008 con l’avvio della crisi è considerata la principale urgenza del nostro sistema economico. Resta il fatto che, sui 2 milioni e 800mila euro complessivi di contributi erogati durante il 2011 dalla Camera di Commercio a 730 aziende, la parte del leone la fanno proprio le risorse destinate a favorirne l’accesso al credito assicurando loro quella liquidità necessaria alla vita aziendale quotidiana. Così, è di 1 milione e 125mila euro il totale delle risorse che hanno ricevuto i Consorzi fidi per facilitare l’accesso al credito attraverso la garanzia collettiva. Cifra, che assume un rilievo ancora maggiore se si considera che, utilizzando parametri normalmente presi in considerazione dall’analisi economica, quei contributi sono stati in grado di generare investimenti complessivamente vicini ai 20 milioni di euro da parte delle imprese ferraresi.

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