Comunicato Stampa n. 30 - 25 marzo 2011
Contributi a fondo perduto, fino a 5.000 euro a impresa, per la “certificazione etica” SA 8000 - LE IMPRESE FERRARESI SPENDONO OGNI ANNO IN RESPONSABILITÀ SOCIALE OLTRE 1 MILIONE DI EURO - Aree verdi, pulmini per disabili, gelati offerti ai donatori Un impegno per una impresa su tre che giova anche all’immagine e alla competitività - Ambiente, sicurezza sul lavoro e pari opportunità tra le priorità
L’azienda metalmeccanica col pulmino per disabili e l’area verde, l’industria alimentare che offre il gelato ai donatori di sangue, il commerciante di hobbistica creativa che offre coperte fatte a mano alla casa di riposo, l’attività chimica che sponsorizza attività giovanili, sportive e onlus, l’assicurazione che autorizza un dirigente a occuparsi di volontariato anche se interferisce col lavoro. Tredicimila, circa una su tre, le imprese che praticano la responsabilità sociale in provincia di Ferrara. Oltre un milione di euro all’anno, questa la cifra che complessivamente spendono (in media, circa 1.000 euro ad azienda vanno in buone pratiche). Un terzo di queste aziende sono mosse dalla motivazione etica dell’imprenditore (40%), che viene messa in pratica con l’attività di tutti i giorni (44%), in particolare con attività sportive e culturali (rispettivamente 10,% e 6%). Nello specifico, per quanto riguarda l’ambiente, il 75% degli imprenditori presta attenzione ai rifiuti mentre la salute e la sicurezza dei lavoratori sono la priorità nel campo dei diritti dei dipendenti per il 65% delle imprese. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Ferrara nell’ambito dell’Osservatorio dell’economia.
Nonostante la crisi, dunque, gli sforzi degli imprenditori ferraresi nel campo della responsabilità sociale sono rimasti invariati per tanti titolari d’impresa. Non solo etica imprenditoriale, ma anche sensibilizzazione dei collaboratori, messa in pratica dal 50% degli imprenditori. Gli strumenti più utilizzati per misurare questo impegno? Il codice etico e le certificazioni.
“Anche a Ferrara – ha commentato Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio - le imprese hanno dimostrato, pur senza esserne sempre consapevoli, di avere sì un occhio al portafogli, ma anche un “cuore” ed una “cultura sociale” degna di nota. Ed è interessante notare – ha proseguito Roncarati - come ciò che spinge l’impresa a diventare socialmente responsabile sia proprio la cultura e, per la maggior parte dei casi, l’ideale etico dell’imprenditore più che il ritorno economico o di immagine. Dobbiamo, dunque, intervenire tutti perché sia riconosciuto, sia in termini di prestigio che di vantaggi all’accesso di opportunità economiche, l’impegno di quegli imprenditori che operano in maniera così lungimirante ed attenta all’interno della struttura sociale”.
Anche per questo, l’Ente di Largo Castello attiverà, a breve, in collaborazione con Unioncamere e le associazioni di categoria, un nuovo sportello di informazione alle imprese sulla responsabilità sociale. Previsti, inoltre, contributi a fondo perduto, fino a 5.000 euro a impresa, per l’ottenimento della “certificazione etica” SA 8000, il riconoscimento internazionale sempre più richiesto per intavolare relazioni commerciali.
Chiari, dunque, gli obiettivi: informare le imprese – soprattutto le più piccole – circa le iniziative comuni delle istituzioni e del sistema associativo; fornire loro le giuste indicazioni per potersi dotare di strumenti quali il bilancio sociale, i codici etici e le certificazioni ambientali; pubblicizzare eventi sul tema ed aggiornare sugli sviluppi legislativi e sugli incentivi fiscali.
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