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Comunicato Stampa n. 21 - 7 marzo 2011

ultima modifica 07/06/2011 12:34

Fiorenza Bignozzi (presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Ferrara): “Per le donne un nuovo welfare e servizi per innovare e competere” - IMPRESE 'ROSA': A FERRARA SONO 8.030 (+1,1% RISPETTO AL 30 GIUGNO 2009) - Crescono più di quelle maschili e resistono meglio alla crisi - Il Comune più femminile è Yolanda di Savoia. Quello con meno donne imprenditrici Goro

In media ha un’ età compresa tra i 30 e i 49 anni, è presente soprattutto nel comune capoluogo, ed ha forti aspettative professionali. Sempre più spesso si mette in gioco per scelta e non per necessità. Resiste più della media alle ‘intemperie’ del mercato mentre la sua dimensione ideale si conferma preferibilmente quella ‘micro’. E’ questo l’identikit della donna imprenditrice a capo di una delle 8.030 di aziende 'in rosa' presenti in provincia di Ferrara che emerge dal Rapporto del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio.

Il bilancio 2009-2010: in crescita anche nei settori “maschili”

Osservando la dinamica delle imprese a confronto nel periodo più difficile della recente crisi e dei primi segni di ripresa - quello compreso tra giugno 2009 e giugno 2010 – l’analisi del Comitato mette in evidenza come, nella nostra provincia, le imprese femminili si siano comportate in maniera migliore di quelle maschili. Nei dodici mesi analizzati, le prime sono, infatti, cresciute del 1,1% (pari ad un saldo di 85 unità), a fronte di una crescita negativa (-0,2%) di quelle maschili che hanno perso, nello stesso periodo, 84 unità. Tra le imprese guidate da donne, i saldi maggiori si registrano nel comune capoluogo. In termini relativi, l'impulso più forte alla crescita dell'imprenditoria rosa nell'ultimo anno è venuto dalla componente più innovativa, quella delle società di capitale, cresciute nei 12 mesi del 14,8%. In lieve riduzione, invece, la componente più tradizionale delle imprese individuali (-0,5%).

Imprese femminili, più strutturate e solide

A metà dello scorso anno, le imprese femminili erano 8.030, l’1,1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Negli ultimi dodici mesi analizzati, i dati mostrano come tra le donne che avviano una nuova attività, emerga, progressivamente, la preferenza per forme giuridiche “collettive” rispetto all’impresa individuale. Anche se quest'ultima rimane comunque la forma giuridica prevalente per donne e uomini. L’attività delle imprese provinciali in rosa si concentra prevalentemente nei servizi, in particolare quelli riferiti alla persona (più della metà delle imprese del settore è femminile, 55%), ma anche alla “sanità e assistenza sociale” dove un'impresa su tre, il 34%, è guidata da una donna. Ma sempre più le donne tendono ad occupare nuovi terreni, mettendosi alla prova in attività più orientate al mercato come i servizi alle imprese (dove il tasso di femminilizzazione ha raggiunto il 29,8% superando quello di un settore a tradizionale presenza femminile come il commercio: 28,0%).

Il territorio

Le 8.030 imprese “in rosa” nella provincia di Ferrara incidono sul totale delle imprese attive per il 21,3%, quota che rimane pressoché costante già da un po’ di anni. Un’impresa su cinque dunque oggi è ancora rosa, con una rappresentatività nel mondo imprenditoriale locale superiore alla media regionale (20,4 dell’Emilia-Romagna), dove sono più “femminili” solo Rimini e Piacenza, ma nel complesso le province della regione registrano valori che non si discostano molto tra loro. Le imprese femminili ferraresi costituiscono l’8,3% del totale regionale, mentre il peso sul totale nazionale è dello 0,6%. Rispetto all’anno precedente, la crescita percentuale di donne imprenditrici a Ferrara dello 0,5% è pari a quella registrata in Italia, ma inferiore a quanto è avvenuto in Emilia-Romagna (+0,8%). In termini quantitativi, a Ferrara l'imprenditoria femminile è concentrata nel comune capoluogo, dove si contano 2.932 imprese. A livello locale, il comune imprenditorialmente più femminile è Jolanda di Savoia, con una percentuale di imprese femminili sul totale pari al 26,1% (contro la media provinciale dl 21,3); in fondo alla classifica troviamo invece Goro che conta meno di 10 aziende femminili su 100. In termini di aree geografiche, l’Alto ferrarese e la Costa detengono le quote di femminilizzazione più basse della provincia, il Copparese la più alta, ma è il comune capoluogo che ha registrato negli ultimi dodici mesi la variazione più consistente.

Le forme giuridiche

Passando ad analizzare la forma giuridica delle imprese, i dati del primo semestre 2010 la impresa individuali è ancora largamente la forma prevalente fra le imprese femminili, con una percentuale pari al 68,5% del totale, seguite dalle società di persone e dalle società di capitali con incidenze pari, rispettivamente, a 19,7% e 10,5%. In particolare, osservando la distribuzione territoriale delle diverse forme giuridiche, a Ferrara le imprese individuali femminili hanno un peso maggiore rispetto al dato medio nazionale, ma anche regionale (60,7%), senza però raggiungere il Molise dove il rapporto è 8 su 10. Tuttavia, se si considera l’evoluzione del fenomeno durante i dodici mesi precedenti, si nota come la crescita maggiore si è registrata nelle società di capitali, con un incremento del 14,8%, seguite dalle “Altre forme” e le Cooperative e, in misura più contenuta, dalle società di persone; le imprese individuali, invece, sono le uniche imprese a subire una contrazione (-0,5%), fatta salva l’eccezione dei consorzi passati da 8 a 5. Questa tendenza dell’imprenditorialità femminile verso forme sempre più strutturate acquista ora una valenza ancor maggiore se si considera che si è realizzata nel pieno della crisi economica. Risultato che sembra indicare una crescente solidità organizzativa e patrimoniale che caratterizza almeno una parte dello sviluppo delle iniziative imprenditoriali condotte da donne.

I settori di attività

A livello provinciale, il Commercio (26,9%) e l’Agricoltura (20,7%) si confermano ampiamente come i settori a maggiore concentrazione “rosa”, seguiti dalle Altre attività di servizi (11,4%), dai Servizi di alloggio e ristorazione (10,0%) e dalle Attività manifatturiere (7,9%). Ma l’Agricoltura negli ultimi dodici mesi, escludendo i settori dei Trasporti ed alle Attività artistiche, di intrattenimento, peraltro comparti con un numero già limitato di imprese, è anche il settore che segna una perdita significativa, mentre si sottolineano i positivi risultati di Istruzione (+9,7%), Servizi alle imprese (+7,8%) e Sanità (+6,5%).

Imprenditrici Straniere

E tra le imprese individuali cresce il peso delle straniere: una impresa femminile su venti a Ferrara, (il 5,9%) ha per titolare una straniera, quota raddoppiatasi rispetto al 2005. E se tra le extracomunitarie che vengono a fare impresa a Ferrara primeggiano le cinesi (quasi una impresa su tre tra quelle con titolare extracomunitaria ha la titolare cinese), anche nigeriane, ucraine e marocchine fanno imprese a Ferrara. Tra le imprenditrici straniere comunitarie, quattro su dieci sono rumene.

Stiamo comunque parlando ancora di piccoli numeri, che rilevano però una controtendenza rispetto all’andamento temporale delle imprese individuali condotte da donna, peraltro rilevata anche senza distinzione di genere: mentre i titolari italiani calano, quelli stranieri aumentano.

allegato statistico

 

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