Comunicato Stampa n. 76 - 7 ottobre 2011
Poco più del 50% delle famiglie ferraresi ha chiuso il bilancio dei primi 9 mesi del 2011 in pareggio, il 19% è riuscito a risparmiare, il 28% costretto a rompere il salvadanaio - I FERRARESI SONO PIÙ FELICI PER LA CASA CHE PER IL LAVORO - Nella “ricetta” della qualità della vita assegnano all’ingrediente “casa” il voto di soddisfazione più alto (7,2), quindi al quartiere e al contesto in cui vivono (6,4); fanalino di coda il lavoro con un 5,8. Il reddito influenza la “gratificazione” in campo lavorativo - 1 ferrarese su 3 non è appagato dal proprio lavoro
Nella “ricetta” della qualità della vita i ferraresi assegnano all’ingrediente “casa” il voto di soddisfazione più alto (7,2), quindi al quartiere e al contesto in cui vivono (6,4); fanalino di coda il lavoro con un 5,8. 1 ferrarese su 3 non è soddisfatto della propria condizione lavorativa.
Per le famiglie della nostra provincia al di sotto della soglia di 1.500 euro di entrate nette mensili la qualità della vita non è più soddisfacente. Solo se il reddito netto al mese è compreso tra i 1.500 euro e i 2.000 euro si può anche pensare di essere ottimisti sul futuro (anche se il voto di soddisfazione si ferma alla quasi sufficienza). Unico rifugio per le famiglie a basso reddito resta la casa, “tana” sicura. Le famiglie ferraresi sono decisamente soddisfatte della loro abitazione al di là del proprio grado di “benessere economico”, assegnando un valore di soddisfazione appunto superiore al 7. Stessa cosa vale per il quartiere, con gradi di soddisfazione registrati inferiori ma comunque omogenei rispetto alla situazione economica della famiglia (6,4). Il reddito influenza invece la “gratificazione” in campo professionale: i lavori meno pagati sono anche meno gratificanti
registrando un grado di 5,8 contro il 6,3 dei più retribuiti. Sono alcuni dei dati che emergono dalla indagine CATI (via computer) realizzata dalla Camera di Commercio di Ferrara nell’ambito del proprio Osservatorio dell’economia.
La ricetta del risparmio per le famiglie ferraresi passa dalla riduzione per le spese dedicate allo shopping: oltre il 40% fa rinunce su abbigliamento ed accessori. Poi il tempo libero: risparmiano su questa voce del budget il 46% dei ferraresi. Sulla spesa alimentare sono disposti a “tagliare” solo il 24%. Tra le voci del tempo libero, la cura del proprio corpo e del benessere sembra essere oramai una necessità più che un vizio: sempre meno ferraresi, nonostante il portafoglio più leggero, sono disposti a ridurre la spesa per palestre e centri benessere. Meno cene fuori, aperitivi e viaggi sembrano la soluzione “estense” al risparmio. E la casa (12%) e l’automobile (10%) restano ancora gli unici buoni motivi per intraprendere pagamenti rateali.
Poco più del 50% delle famiglie ferraresi ha chiuso il bilancio dei primi 9 mesi del 2011 in pareggio, il 19% è riuscito a risparmiare, il 28% è stato costretto a rompere il salvadanaio. Per le famiglie ferraresi, poi, quel che resta del 2011 presenta diversi elementi di incertezza: oltre il 30% dei ferraresi percepisce la propria situazione economica come peggiorata rispetto allo scorso anno e il 28% teme un peggioramento per prossimo anno. Anche se i bilanci delle “case” ferraresi restano piuttosto solidi, grazie ai risparmi accumulati nel corso degli anni, che funzionano da veri e propri ammortizzatori sociali, le famiglie si aspettano di fare grandi sacrifici in futuro: solo meno del 15% ritiene possibile risparmiare nel corso del prossimo anno.
In provincia di Ferrara, infine, oltre il 70% delle famiglie crede che nei prossimi 12 mesi ci saranno peggioramenti per l’economia del Paese, solo il 30% è ottimista ritenendo che la situazione resterà stabile o migliorerà.
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