Comunicato Stampa n. 47 - 16 maggio 2011
CAMERA DI COMMERCIO E ASSOCIAZIONI ALLEATE PER LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLE RETI D’IMPRESA, previsti dall'Ente di Largo Castello anche contributi a fondo perduto. Roncarati: “Più rete d’impresa per crescere e per competere”.
A pochi giorni dalla gremitissima Giornata dell’economia, la Camera di Commercio, in collaborazione con l’Associazione per l’innovazione, vara un piano articolato di interventi per la valorizzazione delle reti d’impresa con l’obiettivo di favorire la sottoscrizione dei contratti di rete, supportando, anche finanziariamente, le imprese ferraresi nella predisposizione di appositi studi di prefattibilità e nella stesura delle diverse tipologie contrattuali.
Assommano a 100.000 euro le risorse stanziate dall’Ente di Largo Castello, che rappresentano solo un primo passo per sensibilizzare il mondo imprenditoriale sul tema dell’aggregazione aziendale, progettando, in stretta collaborazione con le associazioni di categoria, appositi seminari di studio; realizzando e aggiornando la mappatura delle reti sul territorio provinciale, anche in sinergia con l’Università; prevedendo riconoscimenti per i migliori esempi di rete ferraresi. Tra le azioni all’esame della Camera di Commercio estense, anche il finanziamento di borse di studio e la messa a punto di un bando finalizzato proprio alla creazione di reti di imprese. L’unione fa la forza, e lo sa bene la Giunta camerale, anche e soprattutto in tempi di crisi.
“Considerata la caratteristica del nostro sistema imprenditoriale, per gran parte costituito da imprese di piccola dimensione, l’aggregazione in rete rappresenta un passaggio fondamentale per poter operare con successo in uno scenario economico globalizzato”, ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. “Da tempo segnaliamo che questa opzione, già adottata da medie imprese leader di mercato, si è rivelata vincente per reggere alla forte pressione competitiva di questi ultimi anni. In una fase in cui la conoscenza ha assunto un ruolo fondamentale, stare in rete permette inoltre di catturare specializzazioni e competenze laddove esse siano, all’occorrenza, pure al di là del territorio di origine o del settore di appartenenza della singola piccola impresa. Quello delle reti dunque – ha concluso Roncarati – è uno strumento importantissimo, che consente alle imprese di presentarsi insieme dal fisco, in banca e all'estero pur conservando la propria autonomia. Favorisce l’internazionalizzazione, i meccanismi di acquisto di materie prime, l’utilizzo di un marchio comune, con chiare ricadute in termini di maggiore efficienza e competitività”.
Ma cos’è il contratto di rete? Istituito con la legge n. 33/2009 e modificato con l’articolo 42 della legge n. 122/2010, permette alle imprese aderenti numerosi vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, nonché la possibilità di stipulare convenzioni agevolate con l'ABI (Associazione Bancaria italiana).
Con il contratto di rete, redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali. L’atto deve indicare:
- l'indicazione degli obiettivi strategici e delle attività comuni poste a base della rete che dimostrino il miglioramento della capacità innovativa e della competitività sul mercato;
- la durata del contratto le modalità di adesione di altre imprese e le relative ipotesi di recesso;
- l’individuazione di un programma di rete, che contenga l'enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalità di realizzazione dello scopo comune.
Altri elementi possono essere indicati, a discrezione degli imprenditori. Tra questi l'istituzione di un fondo patrimoniale comune, in relazione al quale sono stabiliti i criteri di valutazione dei conferimenti che ciascun contraente si obbliga ad eseguire per la sua costituzione e le relative modalità di gestione; l'organo comune incaricato di eseguire il contratto di rete, i suoi poteri anche di rappresentanza e le modalità di partecipazione di ogni impresa alla attività dell'organo. Salvo che sia diversamente disposto nel contratto, l'organo comune agisce in rappresentanza degli imprenditori, anche individuali, partecipanti al contratto, nelle varie procedure, come quelle di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni e quelle inerenti ad interventi di garanzia per l'accesso al credito.
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